Il Monastero di Camaldoli nasce intorno al 1012. Il nome Camaldoli deriva dal nome del Conte aretino Maldolo, il quale si dica diete in donazione un vastissimo terreno ad un monaco benedettino, San Romualdo, colui che fondò l’ordine monacale Camaldolese. San Romualdo, proprio su questo terreno, edificò L’Eremo di Camaldoli. Tutto il Sacro eremo di Camaldoli e il Monastero sono collocati all’interno di un meraviglioso contesto naturale, all’interno delle cosi dette Foreste Camaldolesi.
Inizialmente il monastero costituiva un area piccola e le uniche zone presenti erano cinque celle e un oratorio. Ma l’Eremo si ingrandì abbastanza velocemente con il passare degli anni, e mentre inizialmente, sia il monastero che l’oratorio erano stati costruiti con l’utilizzo di materiali inadatti e di poco pregio, in seguito venne tutto rivalutato con l’utilizzo di materiali pregiati. Purtroppo alla fine del seicento, la chiesa del monastero subì un forte incendio e quindi fu subito ricostruita secondo i canoni del tempo. Infatti, ancora oggi possiamo notare lo stile differente tra il monastero e la chiesa, la quale è governata da uno stile barocco, visibile l’uso di legno e del color oro negli stucchi utilizzati. Tra le opere più importanti presenti all’interno della Chiesa vi sono le rinomate tele di Giorgio Vasari. Sull’altare maggiore è posta la tavola che rappresentala deposizione della Croce; nel punto dove si affaccia il coro del monastero, proprio sulla navata è possibile visionare altre due importanti tele, una delle quali rappresenta San Donato e un’altra Sa Ilariano. Particolare è la rappresentazione della Vergine in trono, sullo sfondo della quale è visibile un bellissimo paesaggio raffigurante il monastero e l’Eremo esattamente come si mostravano nel seicento.